La vita di un vero credente guidato dallo Spirito del Signore, appartenente a Lui, è pratica quotidiana, è fede in azione visibile all'esterno, ognuno vede in lui il frutto dello Spirito (Gal 5:22). Parafrasando la trasformazione del credente, egli diventa effettivamente una nuova creatura. In un certo senso ha imboccato una strada di non ritorno, non è più come prima.
"Se uno è in Cristo ..." con queste parole Paolo chiarisce che la mente di colui che ha lo Spirito del Signore è veramente trasformata, rinnovata; anzi di più, ha la mente di Cristo perciò ogni suo pensiero è vagliato da Dio, giudicato e purificato.
Parecchi si vantano di essere di Cristo perché credono in Lui e fanno tante opere perché amano essere osannati dagli uomini e così si sentono appagati e giusti. Ma è apparenza. Infatti, per questo Gesù ha detto "quando fai una cosa non sappia la destra cosa faccia la sinistra" (Matteo 6:3-4). Chi opera per essere riconosciuto e glorificato dagli uomini è un ipocrita ed è rimasto nella mente e nel cuore sempre quello di prima, anzi peggio.
Essere in Cristo porta un cambiamento radicale, nuova creatura vuol dire essere rinnovati in tutto, un nuovo modo di pensare, di operare, una nuova morale, ma la cosa più bella e più grande è riposare nella nuova speranza fondata sulla certezza della Parola di Dio per mezzo della fede viva.
"Le cose vecchie sono passate, ecco sono diventate nuove ..." certamente perché essere giustificati per fede vuol dire che Egli ci ha dichiarati giusti, infatti Egli è morto per questo e ci ha fatto la promessa del dono delle vita eterna che è custodita in Lui.
Una volta riconosciuto di essere nuove creature e, quindi, un figlio di Dio, non si deve minimamente pensare che Dio rinneghi uno dei Suoi figli. Egli è un Dio fedele che non si pente della scelta fatta, Egli sa quello che fa! Infatti, la Parola di Dio afferma che noi siamo stati predestinati prima della fondazione del mondo alla salvezza a vita eterna, di averci chiamati e giustificati e di averci glorificato presso il Padre eterno, anche se al momento non siamo ancora rivestiti della Sua gloria.
Quindi, il vero credente vive una vita nuova nella piena fiducia in chi lo può preservare perfettamente da ogni male ed che è in grado di mantenere e garantire ciò che ci ha promesso: la salvezza in eterno in Cristo Gesù.
La nuova creatura in Cristo vive praticamente di ogni Parola di Dio, non è solo concentrato nello studio approfondito della Scrittura con lo scopo di aumentare la conoscenza senza affrontare la vita e mettere in pratica i comandamenti, ma agisce per mezzo dell'amore che il Padre gli ha messo nel cuore. Infatti Gesù ha detto "Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Com'io v'ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri" (Giov. 13:34-35) e non dal grado di conoscenza della Parola.
La nuova creatura in Cristo è un "marturos" cioè un testimone di Gesù e questa testimonianza si attua mediante l'opera che Egli ci ha prescritto di fare, opere non per ottenere la salvezza, ma solo per fare la volontà del Signore alla gloria di Dio. Naturalmente ogni cosa è possibile solo grazie a Lui secondo la grazia che elargisce perché noi non siamo in grado di fare nulla senza di Lui.
Dunque, essere in Cristo è come essere creati di nuovo e come bambini di Dio ripieni della Sua gioia ed allegrezza per cui si è spinti a condividerle con gli altri - perché si è luce nel mondo e non tenebra - piuttosto che ipocritamente staccarsi dagli altri o rinchiudersi in un edificio o peggio andare a vivere da eremita lontani dal mondo.
L'uomo rigenerato da Dio vive nel mondo, ma non è del mondo; vive in attesa di rivestire l'eternità consapevole di non essere sottoposto a giudizio perché il suo cuore è nuovo e le vere benedizioni sono spirituali in Cristo Gesù; la sua vita è nel Signore tant'è che può affermare "Sono stato crocifisso con Cristo, e non son più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e la vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figliuolo di Dio il quale m'ha amato, e ha dato se stesso per me" (Gal 2:20).